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Missione #7: “Convincere qualcuno a uscire di casa”

MILANO (Día-río) – Per chiudere la mia settimana di SerendipiDay… Ecco la settima missione

Missione #6: “Indovinare una canzone con tre indizi”

MILANO (Día-río) – Sempre da Catania… Ecco il video della sesta missione

 

Missione #5: “Convincere qualcuno a urlare oppure.me”

MILANO (Día-río) – Milano perché lì è cominciato tutto, ma a questo punto ho realizzato le prove a Catania. Qui la quinta missione

Missione #4: “Riuscire a parlare con una persona sconosciuta”

MILANO (Día-río) – Proseguiamo con il video della quarta missione

Missione #3: “Regalare un gratta e vinci e dividere a metà”

MILANO (Día-río) – E ancora… Ecco il video della terza missione

Missione #2: “Coniugare il verbo OPPURARE”

MILANO (Día-río) – Qui il video della seconda missione

Missione #1: “2 euro per la benzina”

MILANO (Día-río) – Facciamo un salto indietro di 10 giorni. Continuo a raccontarvi quanto ho fatto durante la seconda settimana di questo mese. Ecco il video della missione del primo giorno

Missione compiuta? Sì

«Missione compiuta!» Dopo la prova di oggi, lo posso finalmente dire. L’ho scritto in occasione della prima missione e lo ribadisco oggi al termine dell’ultima: “È ovvio, è un gioco, non è la vita, ma la serendipità è così… un giorno, guardandomi indietro, potrei trovare proprio nell’esperienze di questi giorni l’illuminazione che cercavo”.

Un’esperienza entusiasmante, divertente e impegnativa allo stesso tempo. Affrontare ogni giorno una prova ha significato rivisitare costantemente ogni mio schema mentale, considerando la natura delle missioni. Le sensazioni che ho vissuto sono state in tutto e per tutto autentiche: dall’imbarazzo denotato dal mio costate trasudare, alla prolissità quando cercavo di giustificare il mio atteggiamento con le persone coinvolte dalla candid, passando per la gioia quando raggiungevo l’obiettivo preposto.

Un mix di emozioni che non avrei mai vissuto se avessi avuto uno spirito rinunciatario. E, davanti ad alcune prove, la tentazione di “evitare di mettermi in gioco” c’è stata, ma per fortuna quella di farlo è stata più forte. Per superare molte prove, oltre alla caparbietà, è stata fondamentale la fantasia. Senza dimenticare quanto la sorte abbia avuto un ruolo cardine, come era ovvio che fosse in un gioco basato sulla serendipità…

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15.07.2012

I tormentoni sono facili da indovinare

L’estate non è solo la stagione del sole e della tintarella, ogni estate porta con sé una buona dose di musica. Canzoni che diventano presto dei tormentoni e melodie che rimangono nella mente delle persone per molto tempo.

Sesto giorno di serendipiday. La prova di oggi assomigliava molto ad un Sarabanda di strada. Praticamente il mio compito era quello di andare in giro ascoltando musica dalle cuffie, fermare una persona qualsiasi e chiederle di indovinare quale canzone io stessi udendo. Questo grazie a tre indizi. Trattandosi di un quiz, non poteva mancare il premio: una maglietta di oppure.me.

Il mio primo problema, come per la seconda prova, era la mancanza di tecnologia…

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14.07.2012

Il potere dei bumper pubblicitari

I bumper pubblicitari di Italia 1 hanno fatto “scuola”. Tra la gente, soprattutto tra i ragazzi – è inutile negarlo – continuano a spopolare nonostante non siano più una novità. La viralità di questo fenomeno è tale che – e sono certo sarà capitato a tutti di sentirlo – davanti a una telecamera in molti non riescono a resistere alla tentazione di dire, guardando fisso l’obiettivo: “Italia 1”.

In qualunque festa, al momento del filmino – c’è chi lo dice persino nelle foto – non mancano mai. Anche senza un’apparente ragione, visto che il filmino in questione non viene generalmente mandato a Mediaset come bumper. Ossia come sigla da collocare in precedenza e a chiusura di tutte le sequenze di spot. La prova di oggi, la quinta missione, ero certo sarebbe stata interpretata dalle persone coinvolte così. Ed infatti è successo…

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13.07.2012

Parlare con uno sconosciuto di nome Roberto

MILANO (Día-río) – Immaginate tutti i nomi che esistono. Bene, adesso pensate di sceglierne uno a caso dal libro dei nomi. Dopodiché, avrete 15 tentativi per cercare di scambiare almeno una parola con uno sconosciuto che abbia quel nome. Delirio! L’ho pensato anch’io.

Siamo al giro di boa – IV prova su VII – di questa intensa settimana di Serendipiday. E se la missione di ieri – quella del gratta e vinci – è stata la più semplice, secondo la mia opinione, quella di oggi, almeno dal punto di vista psicologico, è stata la più aspra. Anche più della prima. Se infatti per la prova d’esordio era stata determinante unicamente la sfacciataggine, per quella odierna, questa caratteristica da sola non poteva bastare. Era necessario – e di brutto! – il cosiddetto fatto C: culo.

Anche solo psicologicamente, l’idea che tutto dipendesse esclusivamente dal fato mi ha scoraggiato e non poco. L’approccio con la prova è stato tremendo…

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12.07.2012

La nemesi del gratta e vinci

MILANO (Día-río) – Tentare  la fortuna con un gratta e vinci, qualcosa di tristemente quotidiano, persino ossessivo, per molte persone, qualcosa di allegramente allettante, da fare una volta all’anno, per altre. Qualcosa da fare nella solitudine della propria dipendenza, qualcosa da fare goliardicamente in compagnia degli amici, qualcosa che, in ogni caso, molto difficilmente si fa insieme ad uno sconosciuto.

La terza missione, che ritengo la più semplice fin’ora svolta, aveva come soggetto principale proprio il gratta e vinci. In breve: dovevo presentarmi in una ricevitoria comprarne due, grattarne uno io ed offrire l’altro ad uno sconosciuto. In cambio, avremmo diviso la vincita. Semplice perché – diversamente dalla prima e dalla seconda missione ­– offrire a qualcuno la possibilità di vincere qualcosa immediatamente, e gratis, è oggettivamente più facile che chiedere a qualcuno di regalarti qualcosa di suo. Anche se gli assicuri che sarà ricompensato.

Il problema principale è stato…

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11.07.2012

Le vane promesse di uno “speaker radiofonico”

MILANO (Día-río) – Secondo giorno di missione, un classico: lo scherzo telefonico. Dovevo fingermi uno speaker radiofonico e far coniugare il presente indicativo del verbo oppurare, promettendo in cambio la vincita di un favoloso tablet di ultima generazione.

Di primo acchito, se paragonata alla missione dell’accattonaggio di ieri, sembrava un po’ più semplice. O meglio, se per completare la prova dei 2 euro era stato necessario avere una bella faccia tosta, qui la faccia non ce la dovevo mettere proprio e questo naturalmente rappresentava un vantaggio. Il problema semmai, per me, era riprodurre la voce e soprattutto la fluidità tipica degli specialisti delle radio.

Per prima cosa ho pensato che potevo fingere…

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10.07.2012

Una missione da compiere

MILANO (Día-río) – «Missione compiuta!» Due parole che tutti nella vita vorremmo e dovremmo pronunciare più spesso. Segno di vittoria, che non vuol dire necessariamente la sconfitta di qualcun altro, ma semplicemente il trionfo su noi stessi. La prevaricazione della nostra volontà contro quell’inoperosità mentale – e fisica – che spesso ci contraddistingue. Icona di qualcosa che si è portato a termine grazie a noi stessi e nonostante noi stessi.

Sono le due parole che spero di pronunciare alla fine di questa settimana di prove milanesi. È ovvio, è un gioco, non è la vita, ma la serendipità è così… un giorno, guardandomi indietro, potrei trovare proprio nell’esperienze di questi giorni l’illuminazione che cercavo. E di esperienze ne vivrò e come. Frangenti, sguardi, incontri, strette di mano, rifiuti e sorrisi, tutt’una serie di impronte spontanee che raccoglierò sulla pellicola – che poi pellicola non è – della mia fotocamera.

Oggi, primo giorno, ho capito che in 26 minuti, e senza essere un professionista dell’accattonaggio avrei potuto raccogliere qualcosa come 6 euro. La cosa mi fa pensare. Chissà quanti giornalisti come me, quei soldi se li sognano per un pezzo. Rischiando, possibilmente, querele o minacce varie.

A parte le mie noiose considerazioni, mi sono divertito. Dovevo fingere di…

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09.07.2012

Odore di elezioni, ergo di assunzioni in Sicilia

Furono bloccate dopo poco più di un mese tutte le assunzioni descritte nell’articolo sotto – pezzo pubblicato lo scorso 19 novembre sul Quotidiano di Sicilia. Fu Carmelo Aronica, Commissario dello Stato presso la Regione siciliana, ha dire di no. Oggi, sembrerebbe che con l’affacciarsi all’orizzonte dell’elezioni, la macchina lombardiana, tra nuove consulenze e probabili assunzionistia calibrando la ripartenza.

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Antibiotici

L’Unione europea dichiara guerra agli antibiotici, colpevoli direttamente o indirettamente di circa 25 mila decessi in Europa. Bruxelles ha lanciato un piano quinquennale che prevede dodici azioni specifiche per contribuire a modificare la cultura del ricorso agli antibiotici che resiste presso medici, pazienti e negli ospedali, soprattutto nei Paesi del Sud dell’Europa, in particolare Grecia, Spagna e Italia.

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In Paraguay, come in Italia, è Democrazia

Gli ingredienti per creare un nuovo caso politico alla “sudamericana” ci sono tutti. Un presidente di sinistra eletto democraticamente, destituito legalmente dal congresso di destra, l’opinione pubblica nazionale e internazionale divisa sulla questione, e lo scoppio di scontri in piazza.

Chi grida al colpo di Stato e chi considera il procedimento come necessario a difesa della democrazia. Né colpo di Stato, né nitida democrazia, come spesso accade, la verità sta in mezzo: salta un presidente promettente, ma fumoso, eletto grazie ad un pernicioso patto con parte dell’opposizione, che non gli ha mai dato i numeri per governare seriamente uno Stato, piccolo, ma in piena espansione economica e pieno di contraddizioni sociali da risolvere.

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Film hard nel patrimonio Unesco

Si possono girare le scene di un film a luci rosse nel sito, patrimonio Unesco, più rappresentativo della Colombia? Sì, succede anche questo in questa terra dalle mille contraddizioni. Si tratta del Castillo de San Felipe, l’emblema della fortificazione di Cartagenadichiarata patrimonio dell’umanità nel 1984 e meta principale del turismo del paese.

Come riporta il giornale El Tiempo, proprio quando la città sembrava essere uscita dallo scandalo che aveva visto protagonisti gli agenti dei servizi segreti degli Stati Uniti e alcune prostitute, durante il vertice dei capi di Stato americani, ecco spuntare questo video pornografico girato alla luce del sole.

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Bolivia vs Cile. Evo Morales tuona: “I trattati non sono perpetui”

La Bolivia lo pretende da due secoli, il Cile, ma a volte anche il Perù, ha sempre detto no. Ci sono perfino state lunghe battaglie in passato, vedi la cosiddetta Guerra del Pacifico. L’oggetto del contendere è sempre quello: una striscia di terra chiamata corredor de Atacama, che permetterebbe al paese oggi governato da Evo Morales di raggiungere uno sbocco sull’oceano.

La questione – come dicevo antica – è tornata alla ribalta sui giornali boliviani, ma anche cileni, in questi ultimi due giorni. Il motivo?…

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In un Messico travolto dai narcos, la democrazia chiama

Il prossimo primo luglio i messicani sono chiamati alle urne per eleggere il Presidente della Repubblica federale, i rappresentanti al Congresso e molti dei governi locali. E proprio nel Distrito Federal (Città del Messico), dove si vota anche per scegliere il governatore, sono comparsi volantini con la scritta “En el Distrito Federal tú tienes el poder de elegir”.

La cosa curiosa non è tanto l’invito a partecipare rivolto ai cittadini, ma il fatto che lo slogan è comparso…

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Sant’Agata, la festa “privata” del capovara

Catania, Sant’Agata, la seconda festa religiosa per numero di partecipanti al mondo, per una miriadi di aspetti è diventata una festa privata, monopolizzata tristemente da una piccola oligarchia. Durante la processione, usando un gergo marinaresco recentemente salito agli onori della cronaca, gli “inchini” non sono cosa rara.

Succede ad esempio che, la notte tra il 5 e il 6, nel bel mezzo della già lenta e difficoltosa processione il Maestro del fercolo, Claudio Baturi, decida di far fare una sosta al fercolo, trainato da migliaia di fedeli, sotto l’abitazione dove si trova la propria famiglia, come accade solitamente davanti alle chiese o ai santuari. Non una sosta breve o casuale – come testimoniano le lamentele dei vari devoti che hanno assistito alla scena –, ma “un vero e proprio posteggio sottocasa”, tra risate, fotografie infatti trascorrono 20 interminabili minuti per tutti. Il tempo necessario per il cosiddetto “capovara” di scendere dal fercolo e andare a dare un saluto ai propri cari.

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Sicilia, Venturi e la banda larga

“Ritengo la banda larga una infrastruttura strategica al pari di altre, come ad esempio l’alta velocità per le ferrovie, o le autostrade, di cui però la Sicilia non è dotata come invece dovrebbe essere al fine di potere consentire una ‘normale’ competizione alle imprese che in Sicilia operano tra mille difficoltà”.

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Alcuni mesi fa l’Eni denunciava i sindacati a Gela

L’Eni ha presentato un esposto-denuncia alla polizia, al prefetto di Caltanissetta, Umberto Guidato e, per conoscenza, alla procura della Repubblica di Gela, ai danni dei sindacati edili Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.

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Marinetti: “Dove è finito il ddl sul commercio?”

“Ci incontriamo, parliamo, discutiamo, approviamo ma poi la politica si mette di traverso e frena l’operatività. L’assessore Venturi ci aveva assicurato che entro ottobre il disegno di legge sarebbe andato al voto in Aula. Ci chiediamo che fine abbia fatto”. Così Gaetano Marinetti, presidente regionale Confartigianato panificatori, commentando il blocco di fatto all’Assemblea regionale siciliana del disegno di legge sul commercio ed in particolare del Titolo nono “Attività di panificazione”.

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“Le cooperative siciliane possono radicarsi nei mercati internazionali”

“Le cooperative possono avere uno spazio non marginale nel contesto economico del bacino Mediterraneo. Esse, infatti hanno cominciato a sviluppare una vocazione internazionale, sostenute dal Governo Lombardo che ha riconosciuto ed assegnato negli ultimi anni all’Ircac la possibilità di finanziare alcuni interventi finalizzati proprio alla internazionalizzazione delle imprese cooperative”. Ha esordito con queste parole il commissario straordinario dell’Ircac, Antonio Carullo, nel suo intervento al convegno su “Il Marocco e la Sicilia, le nuove frontiere dei mercati dell’area euro mediterranea”.

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Il pericolo “chimico” della facoltà di Chimica

I problemi alla cittadella universitaria catanese, sembrano davvero non aver mai fine. Questa volta parliamo di Chimica, precisamente del corpo D (edificio 1) che sarebbe affetto da contaminazioni di rifiuti speciali. Come ha spiegato Quotidiano di Sicilia Matteo Iannitti del Movimento studentesco catanese: “L’edificio della facoltà di Chimica fino al 2011 non era agganciato alla rete delle acque nere, quindi veniva tutto scaricato al mare. Inoltre, fino agli anni novanta, come hanno denunciato molti degli studenti dell’epoca, a Chimica il meccanismo dello scarico dei rifiuti tossici era illegale, molto simile a quanto avveniva nella facoltà di Farmacia. Tutto questo – continua – avveniva sia per negligenza, sia perché le normative non erano affatto chiare. Oggi queste sostanze sarebbero riversate sul terreno sottostante la struttura”.

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Quando la Fiat anticipò l’addio a Termini Imerese

“La Fiat non cessa di stupirci. L’anticipazione della chiusura di Termini Imerese al prossimo 23 novembre crea ulteriori problemi, come se già la fuoriuscita della Fiat dallo stabilimento non fosse bastata”. Lo ha dichiarato il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, commentando la chiusura anticipata al prossimo 23 novembre dello stabilimento siciliano.

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Confindustria Palermo e il masterplan modello per tutta l’Isola

Alla Regione tutti sembrano essere pienamente d’accordo con l’iniziativa promossa da Confindustria Palermo per lo sviluppo del Capoluogo. La Giunta regionale ha dichiarato interessanti per tutta l’Isola i progetti inseriti nel masterplan di Confindustria. Con una delibera, approvata immediatamente si consente di attivare per questi progetti procedure più snelle e rapide, attraverso la convocazione di conferenze di servizio.

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Confindustria Catania, come prosegue il vostro monitoraggio contro la crisi?

Individuare i bisogni delle imprese etnee, le necessità professionali e formative, per rispondere fornendo un aiuto concreto alle aziende. Questo è ciò che Confindustria Catania vuole ottenere con il monitoraggio avviato tra le imprese catanesi, per dare una risposta adeguata per la crescita e lo sviluppo del sistema imprenditoriale e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

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Sicilia, “Ospedale-Territorio senza dolore”

Il Coordinamento regionale per le cure palliative e terapia del dolore individuerà le modalità per l’implementazione del progetto “Ospedale-Territorio senza dolore”. E per far ciò la Sicilia ha a disposizione 175.079 euro, per il biennio 2010-11, messi a disposizione dall’Accordo della Conferenza Stato-Regioni del 28 ottobre 2010. È quanto il dirigente generale del dipartimento regionale per la Pianificazione strategica, Guizzardi, ha definitivamente approvato con il Decreto 21 ottobre 2011: Recepimento dell’accordo relativo alla ripartizione delle risorse destinate al finanziamento del progetto ridenominato “Ospedale-Territorio senza dolore” di cui all’articolo 6, comma 1, della Legge 15 marzo 2010, n. 38, pubblicato sulla Gurs n. 47 dello scorso venerdì 11 novembre.

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