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Missione #2: “Coniugare il verbo OPPURARE”

MILANO (Día-río) – Qui il video della seconda missione

Missione #1: “2 euro per la benzina”

MILANO (Día-río) – Facciamo un salto indietro di 10 giorni. Continuo a raccontarvi quanto ho fatto durante la seconda settimana di questo mese. Ecco il video della missione del primo giorno

Le vane promesse di uno “speaker radiofonico”

MILANO (Día-río) – Secondo giorno di missione, un classico: lo scherzo telefonico. Dovevo fingermi uno speaker radiofonico e far coniugare il presente indicativo del verbo oppurare, promettendo in cambio la vincita di un favoloso tablet di ultima generazione.

Di primo acchito, se paragonata alla missione dell’accattonaggio di ieri, sembrava un po’ più semplice. O meglio, se per completare la prova dei 2 euro era stato necessario avere una bella faccia tosta, qui la faccia non ce la dovevo mettere proprio e questo naturalmente rappresentava un vantaggio. Il problema semmai, per me, era riprodurre la voce e soprattutto la fluidità tipica degli specialisti delle radio.

Per prima cosa ho pensato che potevo fingere…

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10.07.2012

Una missione da compiere

MILANO (Día-río) – «Missione compiuta!» Due parole che tutti nella vita vorremmo e dovremmo pronunciare più spesso. Segno di vittoria, che non vuol dire necessariamente la sconfitta di qualcun altro, ma semplicemente il trionfo su noi stessi. La prevaricazione della nostra volontà contro quell’inoperosità mentale – e fisica – che spesso ci contraddistingue. Icona di qualcosa che si è portato a termine grazie a noi stessi e nonostante noi stessi.

Sono le due parole che spero di pronunciare alla fine di questa settimana di prove milanesi. È ovvio, è un gioco, non è la vita, ma la serendipità è così… un giorno, guardandomi indietro, potrei trovare proprio nell’esperienze di questi giorni l’illuminazione che cercavo. E di esperienze ne vivrò e come. Frangenti, sguardi, incontri, strette di mano, rifiuti e sorrisi, tutt’una serie di impronte spontanee che raccoglierò sulla pellicola – che poi pellicola non è – della mia fotocamera.

Oggi, primo giorno, ho capito che in 26 minuti, e senza essere un professionista dell’accattonaggio avrei potuto raccogliere qualcosa come 6 euro. La cosa mi fa pensare. Chissà quanti giornalisti come me, quei soldi se li sognano per un pezzo. Rischiando, possibilmente, querele o minacce varie.

A parte le mie noiose considerazioni, mi sono divertito. Dovevo fingere di…

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09.07.2012

Sanità regionale: specializzandi più formati

Maggiore responsabilità per i medici specializzandi all’interno dei reparti, che vuol dire una futura classe medica più preparata e pronta ad operare in corsia. È questo l’obiettivo principale del protocollo d’intesa, approvato l’11 ottobre scorso e pubblicato nell’ultima Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (n. 45/2011), riguardante la disciplina e l’attività dei medici in formazione specialistica all’interno della rete formativa regionale delle scuole di specializzazione di area sanitaria e il funzionamento dell’Osservatorio regionale della formazione medica specialistica.

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Lavoro, educatori professionali “classe 19” discriminati

Può anche succedere che alla fine del corso di studi la tua qualifica professionale non sia considerata valida se ti rechi all’estero. Si sa, è un fatto noto. Non c’è nulla di strano e spesso si può rimediare col disbrigo di alcune pratiche burocratiche. Ciò che è realmente anomalo è che nella stessa nazione – Italia – un laureato che in alcune regioni è considerato professionalmente valido in altre non sia considerato tale.

È quanto denuncia da tempo l’Apei (associazione dei Pedagogisti e degli Educatori italiani) ed è quanto una studentessa laureanda della facoltà di Scienze della Formazione di Catania  ha voluto raccontare ad Universo universitario.

“Succede che in alcune Regioni esiste un corso di laurea in Educatore professionale sanitario e per questo noi laureati nei corsi appartenenti alla classe 19 delle lauree in Scienze dell’educazione e Scienze della formazione non veniamo considerati in molti concorsi”, dichiara la studentessa.

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Cara università… per i fuorisede costa oltre 7.000 €

Spese universitarie troppo onerose! Un problema che si ripresenta puntuale ogni anno e che, evidentemente, persiste. La questione riguarda il rincaro di tutta una serie di spese che gli universitari sono costretti ad affrontare e nelle quali il canone d’affitto di una stanza rappresenta la ciliegina sulla torta.

Lo conferma il nuovo rapporto realizzato da Federconsumatori che ha monitorato le spese dei giovani universitari. Dai dati emersi sembra che i circa 450.000 studenti fuori sede presenti in Italia spendono cifre da capogiro. Gli universitari fuori sede con un reddito di seconda fascia spendono in media 8.860 euro annui affittando una stanza singola e 7.750 una doppia. Coloro che rientrano nella terza fascia di reddito spendono in media 9.211 euro affittando una stanza singola e 8.101 euro annui per la doppia.

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Università, corsi ad “esaurimento” e tassa che levita da 600 a 2.500 euro

Capita che uno studente immatricolato in un pubblico ateneo si ritrovi nel corso della sua carriera universitaria iscritto in un ateneo privato. Tutto questo senza avere alcuna alternativa e con la conseguente impennata delle tasse da pagare. È quanto è accaduto in questi ultimi anni fra Catania ed Enna. Ed è quello che una studentessa catanese ha voluto denunciare.

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Universo Universitario, cos’è?

Con questo post, nasce ufficialmente il primo blog del Quotidiano di Sicilia dedicato al mondo universitario o meglio, per dirla con il nostro nome, all’Universo universitario.
Al centro di questo universo vogliamo collocare gli studenti siciliani. Daremo voce alle loro denunce e preoccupazioni, senza per questo perdere di vista le principali iniziative di chi vive ogni giorno gli atenei dell’Isola.
Purtroppo – ed è sotto gli occhi di tutti – sono molte le cose non funzionano a dovere nelle nostre università, ed i continui tagli da Roma non fanno altro che peggiorare la situazione: tasse sempre più care ma servizi sempre più inefficienti. Qui vogliamo far emergere tutto…  (Continua a leggere qui)

“Lombardo garantisca il 4° polo Ragusa-Siracusa”, parola di Granata

Come ogni anno, all’inizio dell’anno accademico universitario si torna sulla questione relativa al Polo di Ragusa. Questa volta è Fabio Granata che dichiara: “Il presidente Lombardo convochi subito i vertici del Consorzio universitario di Ragusa e il rettore Recca, siglando ufficialmente l’accordo sui corsi di laurea a esaurimento, e ponga le basi, partendo dalle facoltà di lingue di Ragusa e da architettura di Siracusa, per dare vita al quarto polo dell’università pubblica in Sicilia, con o senza un accordo con Enna”.

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Borse di studio a Palermo è un boom di partecipanti

Sta per cominciare un nuovo anno accademico e come sempre sono tanti gli studenti che chiedono un aiuto per sostenere le spese e mantenersi gli studi. In un momento generale di crisi diffusa diventa sempre più complicato per le famiglie fare studiare i figli. In questo contesto l’Ersu di Palermo ha comunicato un aumento del 4 per cento del numero dei giovani partecipanti al concorso per ottenere le borse di studio universitari e i posti letto. Precisamente per l’anno accademico 2011/2012 sono 4.815 gli studenti che hanno richiesto una borsa di studio e 750 quelli che hanno richiesto un posto letto.

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Stage all’estero nelle Camere di Commercio per giovani universitari

Resterà online fino alle 18 del 17 giugno il secondo bando per il 2011 del programma Assocamerestero – Fondazione Crui, che mette a disposizione di giovani universitari 44 posti di tirocinio presso le Camere di Commercio Italiane all’estero e nella sede di Roma.

Lo stage offre la possibilità ai selezionati di acquisire tramite l’esperienza diretta, una conoscenza concreta del mondo del lavoro. Coloro che verranno selezionati ricopriranno vari ruoli, in linea con la mission di Assocamerestero, rivolti alla promozione e alla diffusione del Made in Italy nel mondo e all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese.

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Quanto è inumana l’umanità? Video risposta

Diversi quotidiani hanno pubblicato oggi due video molto differenti e molto uguali tra loro. Differenti perché rappresentano due mondi opposti, due culture lontane anni luce. Inghilterra: l’occidente, il nord, la ricchezza, il benessere; Sudan: l’oriente, il sud, la povertà, la miseria. Uguali perché in fondo raccontano quanto sia triste e confusa la nostra umanità. Una confusione perenne, primordiale, eterna. Infelice!

Probabilmente uno è girato da un qualche studente inglese mentre protestava per i suoi diritti insieme ai suoi compagni, magari sconosciuti, mai visti prima, ma, senza dubbio, uniti dal fervore di chi ha ancora qualcosa da dire, di chi vuole forgiare la società, di chi non vuole senza stare a guardare. Uno di questi studenti è disabile, Jody McIntyre di 20 anni, e con la sua carrozzina blocca la strada, manifesta così il suo dissenso. Purtroppo la polizia, evidentemente, non guarda in faccia nessuno e con una tristissima aggressività lo scaraventa a terra trascinando fino al ciglio della strada. Jody non è solo, gli altri in qualche maniera reagiscono e lo difendono. Ma questo non diminuisce l’inumanità del momento.

L’altro girato probabilmente da un poliziotto o da qualcuno che rimane indifferente e che anzi ride come gli altri. Al centro una donna in vesti islamiche che in lacrime urla di dolore mentre viene frustata da alcuni uomini della polizia. Uno strazio quei 50 colpi di frusta pubblici previsti per un qualche sciocco, sciocchissimo motivo.  Tutto intorno spettatori impassibili e corrotti nell’animo. Si compie la legge: sì, ma la coscienza non ha barriere, non ha codici o pergamene a fare da steccato, è libera. Triste e inumana umanità.

Quale contabilità pubblica per l’Università?

Per l’università italiana si profila all’orizzonte, oltre al passaggio obbligatorio al sistema di contabilità economico-patrimoniale (COEP), una maggiore trasparenza nei bilanci e una piena sostenibilità delle proprie spesse con la conseguente riduzione degli sprechi, altrimenti gli atenei rischieranno il commissariamento. Sono questi gli effetti della legge 196/2009 (legge di contabilità e finanza pubblica) e dell’eventuale applicazione del ddl di riforma del sistema universitario nazionale del Ministro Gelmini.

È quanto ha evidenziato la Giunta esecutiva del Convegno permanente dei direttori amministrativi e dirigenti delle Università italiane (Codau) durante l’assemblea, tenutasi a Catania nell’aula magna del Palazzo centrale.

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I tagli della Finanziaria all’Univeristà: meno borse di studio e più tasse

Le conseguenze dei tagli della Finanziaria 2010 (Legge 23 dic. 2009, n. 191) sul sistema universitario saranno, principalmente, la drastica diminuzione delle borse di studio e l’incremento delle tasse e dei contributi, da parte degli atenei, per far fronte a tutti gli aumenti stipendiali – automatici per legge – del personale docente e tecnico-amministrativo. È quanto ha denunciato l’incontro pubblico, “I tagli della Finanziaria e le conseguenze sulle Università siciliane”, promosso dal rettore dell’Università di Catania Antonino Recca, a cui hanno preso parte, oltre che i presidi delle facoltà catanesi, i direttori di dipartimento e i presidenti di corso di laurea, anche diversi parlamentari nazionali e regionali, il prefetto e il sindaco di Catania, e alcuni rappresentanti dei Consorzi universitari di Ragusa e Siracusa.

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La finanziaria dei “tagli alla ricerca” passa al Senato

La Gelmini replica e smentisce.

È stata approvata dall’Aula del Senato la Finanziaria per il 2010: la sorpresa principale è rappresentata dalla scomparsa di 80 milioni di euro previsti per l’assunzione di 4.200 ricercatori. L’emendamento per recuperare e sbloccare tali fondi, stanziati dalla Finanziaria 2007, presentato dal presidente della commissione Cultura e Scuola del Senato, fu bocciato dalla commissione e accolto dal governo solo come ordine del giorno, ma adesso nella Finanziaria non vi è traccia di alcun sostegno per la ricerca. Una vicenda clamorosa che conferma e giustifica la paura, la rabbia, l’incertezza e la delusione manifestata in numerose occasioni nei giorni scorsi da parte dei precari dell’università italiana (vedi: I Precari in piazza. 100 Piazze per la Conoscenza)

In un paese come l’Italia, dove fare il ricercatore significa essere precario e il Sistema universitario è sorretto da oltre 1/3 di docenti precari, i continui tagli ai fondi destinati alla ricerca non fanno che aumentare il gap nei confronti degli altri Stati europei e non solo, nei quali si investe una media del 3% del Pil nazionale nel settore, contro l’1% italiano “a rischio”. Questo, chiaramente, porterà ad un ulteriore abbassamento generale della competitività del Paese.

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Università di Palermo, esempio di trasparenza.

L’Università di Palermo ha iniziato la “cura” per risanare i conti. C’è da coprire un debito pregresso di 30 milioni di euro. Già, infatti, ad inizio mese, l’Università aveva avuto il coraggio di pubblicare il risultato di una verifica finanziaria esterna – la prima volta in Italia – realizzata dalla Price Waterhouse, società specializzata nella consulenza alle imprese in materia fiscale, di revisione di bilancio, di outsourcing contabile e legale, che evidenziava alcune anomalie, per lo più relative agli anni 2007 e 2008.

Il risanamento è cominciato con la rimodulazione delle tasse, come spiega Laura Anello, responsabile dei rapporti con la stampa dell’Ateneo palermitano: “non sono state aumentate di netto tutte, ma sono state cambiate le fasce di tassazione e questo permette, chiaramente, di aumentare l’introito complessivo. Questa modifica è stata approvata, senza alcun conflitto, con un voto all’unanimità da parte del Consiglio d’Amministrazione e del Senato Accademico. Inoltre, il rettore ha dichiarato che questo è l’ultimo ritocco delle tasse che restano, comunque, fra le più basse di tutta Italia“. In più “è stata avviata – precisa Laura Anello – una strada per tentare di finanziare i dottorati di ricerca con fondi che non provengono dal bilancio dell’ateneo ma, per lo più, sono fondi strutturali PON e POR, e quindi, con la collaborazione della Regione per attività che fino ad ora sono state sulle spalle dell’Università”.

Il risanamento seguirà con la vendita di alcuni immobili che l’Università metterà all’asta entro dicembre ed il cui ricavato si aggirerà intorno ai 10 milioni – 1/3 de debito Beni non necessari ai fini istituzionali“, ha dichiarato il rettore Roberto Lagalla. Si tratta della vecchia sede della facoltà di Scienze della Formazione in via Pascoli, del complesso di S. Siro sulla strada per Monreale, quattro esercizi commerciali e tre appartamenti in via Montepellegrino, in seguito toccherà ad altri quindici appartamenti, per un totale di ventiquattro immobili. Le altre iniziative individuate per cercare di aumentare le entrate e, allo stesso tempo, ridurre le spesse riguardano: il blocco transitorio del turn over, gare uniche per tutti i servizi, oltre quelle già citate, e se non fosse sufficiente si potrà pensare, d’intesa col ministero, a spalmare il debito su 20 o 30 anni.

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I Precari in piazza. 100 Piazze per la Conoscenza.

100 piazze per la conoscenza CTCome in molte piazze italiane – fra le quali: Piazza Navona a Roma, Piazza S. Babila a Milano, Piazza S. Ferdinando a Bari, Piazzale Centro Commerciale L’Aquilone a L’Aquila – anche a Catania sabato scorso la cultura è scesa in strada, precisamente in Piazza Teatro Massimo, dove i Precari dell’Università e della Ricerca FLC CGIL, il Coordinamento Precari della Scuola ed altri movimenti spontanei, hanno incontrato i cittadini, dando informazioni sul motivo della manifestazione e tenendo lezioni dimostrative. Il tutto incorniciato dalla estemporanea d’arte realizzata dai ragazzi dell’ Accademia. Nella piazza, dominata dal crocifisso appeso alla facciata del Teatro da alcuni giorni, infatti, gli artisti hanno lavato i panni “sporchi di cultura” nella fontana per poi stenderli su un filo che scendeva giù dal Teatro e attraversava tutto il piazzale e hanno creato, inoltre, numerosi spazi artistici nei quali con pennelli, colla, cartone e forbici hanno dato origine ad opere che ben evidenziavano i motivi della protesta.

Intervistiamo Andrea Miccichè, ricercatore presso l’Università di Catania, che dopo aver tenuto una lezione in piazza, ci può aiutare a comprendere meglio il perché della manifestazione.

Lei è un ricercatore?

Io sono assegnista di ricerca, che è una forma di ricercatore precario. Non esiste la figura del ricercatore precario è una definizione“.

Cosa ne pensa della Riforma Gelmini?

La Riforma ha degli spunti positivi: sulla questione della selezione, chiarisce alcuni elementi di valutazione del merito e della qualità che vanno evidenziati; ma, complessivamente, l’impianto previsto dal governo – messo in relazione con le precedenti riforme come il Decreto Legge 180/08 approvato nel gennaio del 2009 – sostanzialmente è un sistema che non permetterà il reclutamento perché la diminuzione di fondi graduale, prevista da qui al 2013, renderà queste regole, per quanto possano anche avere aspetti positivi, di fatto inefficaci, resteranno “lettera morta”. Il problema in sintesi è questo. Inoltre, ci sono alcuni elementi che riguardano la governance, la permanenza di molte figure precarie come l’assegnista di ricerca, la presenza delle borse post laurea, la presenza della docenza a contratto anche a titolo gratuito“.

La Riforma cosa fa contro il precariato?

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“Il degrado è comunale”. Manifestazione CPO Experia in piazza Università.

Experia P. UniversitàSabato pomeriggio in piazza Università, i cittadini catanesi ed i turisti che visitavano la città hanno notato un po’ di movimento: clave volteggianti fra le mani di esperti giocolieri; lottatori che si battevano sul ring; catene, cerchi, raggi, sellini, sterzi e pedali smontati e rimontati; tamburi e jambè che andavano al ritmo di capoeira; biciclette che inseguivano una pallina rossa; un ragazzo che dall’alto dei suoi trampoli distribuiva palloncini ai bambini. Non si trattava di uno spettacolo organizzato dalla Provincia o dal Comune, bensì di un semplice scendere in piazza per mostrare ciò che ogni giorno si fa, gratuitamente, al Centro Popolare Occupato Experia.

L’obbiettivo della manifestazione era, non solo portare tra la gente le pratiche di aggregazione popolare che si realizzano nel centro, ma anche, ribadire l’opposizione sociale e politica allo stato di degrado che la città e i suoi amministratori da dieci anni offrono. Emblematico, in questo senso, era il titolo del volantino dell’evento: “L’aggregazione è popolare, il degrado è comunale”.

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