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Qui ogni giorno si rischiano nuovi casi Aldrovandi

È successo ieri a Piacenza, dopo la vittoria dell’Italia contro la Germania. Senza entrare troppo nel merito – considerando che il video mostra quanto è accaduto già a “zuffa” cominciata –  dalle immagini si vedono almeno due atteggiamenti sbagliati delle Forze dell’Ordine:

1- La pistola in mano, che sembra eccessiva.

2- Quello che spintona, perché ci sta che se sei un cc ti incazzi se ti schizzano l’acqua mentre lavori, però o arresti per “oltraggio” o lasci stare ma non vai a spintonare.

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Wall Street, polizia investe un uomo

Ecco cosa succede agli indignati – o agli osservatore della Legal Aid Society – a Wall Street alle prese con la polizia, mi ricorda alcune scene Mediorientali. Solo che qui siamo nella Grande mela, cuore della cultura della libertà all’Occidentale.

Sud free press, bliz della preventivo della polizia in redazione prima di andare in stampa. “Politicafia dico io”

Quando la politica e la mafia si confondono, per atteggiamenti, modi e non solo… “Politicafia”. Metà-fora, metà-intra, verità, dico io: La mafia è una montagna di merda e come tale, oltre alla puzza schifosa e nauseabonda, è circondata da esseri piccoli piccoli, si chiamano uomini di potere e come mosche assetate fanno a gara per appoggiarsi agli stronzi cercando di allontanare col loro fastidioso e insistente brusio chi cerca di ripulire.

È quanto mi viene in mente appena leggo cose come queste:

“Il presidente della Regione Raffaele Lombardo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, ha chiesto ed ottenuto un blitz nella redazione di Sud per procedere ad un controllo preventivo del contenuto della testata durante la fase di redazione, prima della distribuzione e della stampa. Ore 16.30 arriva la polizia in redazione”.

Domani (1 ottobre) conferenza stampa alle 10:30 in redazione, viale Kennedy 10 zona Playa. In massa.

Attraverso lo sport, si impara la legalità.

Sport e legalitàL’Associazione Sportiva Magistrati Catania si è aggiudicata, sabato mattina, il triangolare d’inaugurazione del progetto “Sport e legalità”, battendo nell’ordine il X Reparto Mobile della Polizia di Stato – 5-3 ai rigori dopo il pareggio 1-1 – e il Consiglio Superiore della Magistratura – 6-0 –. Il progetto, presentato venerdì nell’aula magna del Palazzo Centrale dell’Università, è promosso dal Cus Catania con la collaborazione della Polizia di Stato e col patrocinio dell’assessorato alle Politiche Scolastiche del Comune di Catania.

“Sport e legalità”, progetto a cui aderiscono 12 scuole medie catanesi, ha due obiettivi principali: in primo luogo, la diffusione e l’incoraggiamento della pratica sportiva insieme con la cultura del vivere sano e poi, non per questo meno importante, far conoscere le attività e le finalità delle Forze dell’Ordine e degli altri Corpi dello Stato. E sarà lo sport, chiaramente, il mezzo attraverso il quale si veicoleranno questi messaggi ai ragazzi e quindi, oltre al triangolare inaugurale, sono previsti un torneo di calcio a 7 e gare di atletica fra gli studenti.

Durante la conferenza di presentazione – alla quale hanno partecipato il rettore dell’Università di Catania Antonino Recca, il dott. Luca Di Mauro presidente del Cus Catania, il comandante del X Reparto Mobile Pietro Gambuzza, il dott. Ignazio Fonzo magistrato catanese – il prof. Ignazio Russo, responsabile del progetto per il Cus, ha sottolineato l’avviamento di alcune borse di studio che saranno offerte alle scuole partecipanti e, ancora, l’istituzione di tre premi dedicati a personaggi scomparsi dello sport catanese.

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Ho visto Experia.

Ho visto un gruppo di delinquenti,
col volto coperto e armati di bastoni,
prendere a calci e pugni le persone,
ho intuito il dolore,
ho sentito le urla,
ho toccato il sangue.

Ho visto gli stessi banditi,
dalla testa nascosta e con le mani coperte,
aggredire gli indifesi,
ho intuito la rabbia,
ho sentito i pianti,
ho toccato le lacrime.

Ho visto tali malviventi,
armati e nascosti,
assalire i disarmati e gli scoperti,
e ho capito la rabbia per quel dolore,
le lacrime di quei pianti
e le urla per quel sangue.

Ricordavo che i poliziotti inseguivano i cattivi,
ho visto qualcuno farlo con passione,
ho visto molti altri fare l’esatto contrario
e perseguitare i buoni,
coloro che stanno con la gente,
quelli che aiutano i più deboli,
e servire i cattivi e i potenti.

Da piccolo volevo sempre stare dalla parte dei buoni,
dei poliziotti, per sconfiggere i cattivi.
Oggi so che questo assioma è falso,
voglio sempre stare dalla parte dei buoni,
ma comprendo che questa non è sempre,
né per forza, quella delle Forze dell’ordine.

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Jàuregui, Materazzi è un santo a confronto!

Un calciatore può fare wrestling dentro e fuori dal campo? Se la risposta è si, allora ecco il re, il Rey Misterio del calcio.

Se la risposta è no, allora è giusto che intervengano le Forze dell’Ordine. Ed è proprio questo ciò che è avvenuto nella scorsa giornata del torneo Clausura boliviano.

Mentre si giocava il derby regionale fra il Bloomig e l’Oriente Petrolero, incontro valido per l’ottava giornata, l’uruguaiano Leonardo Medina, dopo aver segnato il 2-0 per l’Oriente al 38’, al 42’ provocava e coinvolgeva a Sergio Jáuregui in una piccola rissa. L’arbitro, conseguentemente, sceglieva la soluzione più giusta mostrando il cartellino rosso ad entrambi i giocatori.

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