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Western alla milanese e “crisi” di suicidi

MILANO (Día-río) – Vedere “Il buono, il brutto e il cattivo” di Sergio Leone con alcuni sconosciuti nel salone dell’ostello è stata una esperienza rilassante e distensiva. Certo, ho dovuto ritardare di qualche minuto la stesura del post, ma scorgere gli occhi di tutti concentratissimi sullo schermo, rendeva l’atmosfera piacevolissima, di altri tempi. Un po’ anni un unico televisore nel quartiere e tutti, lì, a guardare a bocca spalancata quel tubo catodico, oggi plasma. Western da paura per un pubblico variegato, ma apprezzabilissimo: da quelli con i capelli molto bianchi, intenditori, alla mamma neofita con il figlio adolescente, appassionato, a quelli che pur non capendo una parola d’italiano guardavano come per deliziare gli occhi o ascoltavano, anche solo per un po’, una delle melodie di Morricone. Con un triello finale di assoluto spessore. “Vedi, il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica, e chi scava. Tu scavi”.

Al di là del film, oggi, girando per le zone della città degli studi, ho appresso una cosa in particolare sui milanesi: non parcheggiano come gli svizzeri, in questo sono italianissimi.

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I milanesi vanno in sbattimento

MILANO (Día-río) – Oggi, secondo giorno effettivo a Milano, ho imparato una cosa a proposito del polline invasivo: basta una giornata un po’ umida, magari con una o due gocce di pioggia, per farlo sparire. Una nozione, credo, banale ma che sconoscevo.

Durante la giornata non sono mancati gli incontri, dalla turista italiana che voleva lumi da me su come arrivare a Corso Como, al pakistano che mi diceva che non aveva i soldi per una marca da bollo e voleva che lo aiutassi, al ragazzo sardo di ieri, che, a proposito, mi ha comunicato di aver superato la prima selezione dopo una giornata di fila snervante. C’è una gran mole di persone che vuole cantare, evidentemente.

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Prime 24 ore a Milano

MILANO (Día-río) – Primo giorno milanese e ho già deciso di tenere un diario. Un modo come un altro, secondo me interessante, per riprendere ad aggiornare questo blog, lasciato fermo negli ultimi mesi per mancanza estrema di tempo. Blog che adesso aggiunge una nuova pagina alla sua struttura: Día-río milanese. Che poi non sarà affatto un vero diario, piuttosto un cassetto trasparente dove poter conservare quello che mi va.

Día-río cioè letteralmente giorno-fiume. Questo perché effettivamente mi è bastato un giorno da residente a Milano per rendermi conto che non è certo una leggenda metropolitana quella che dipinge i milanesi sempre di corsa, per tutto il giorno. A vederli ti danno l’immagine delle acque inquiete dei fiumi, che accada quel che accada proseguono la loro corsa verso chissà dove.

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