Prime 24 ore a Milano

MILANO (Día-río) – Primo giorno milanese e ho già deciso di tenere un diario. Un modo come un altro, secondo me interessante, per riprendere ad aggiornare questo blog, lasciato fermo negli ultimi mesi per mancanza estrema di tempo. Blog che adesso aggiunge una nuova pagina alla sua struttura: Día-río milanese. Che poi non sarà affatto un vero diario, piuttosto un cassetto trasparente dove poter conservare quello che mi va.

Día-río cioè letteralmente giorno-fiume. Questo perché effettivamente mi è bastato un giorno da residente a Milano per rendermi conto che non è certo una leggenda metropolitana quella che dipinge i milanesi sempre di corsa, per tutto il giorno. A vederli ti danno l’immagine delle acque inquiete dei fiumi, che accada quel che accada proseguono la loro corsa verso chissà dove.

Lo noti, specialmente, se ti fermi per un attimo a guardare le persone che escono dalla metropolitana, per esempio alle 6 – 6:30 del pomeriggio. Oggi per 20 minuti circa mi sono soffermato ad osservare le scale che dalla fermata di Cadorna portano le persone sulla Piazza, un fiume in piena. Marinetti o Boccioni non avrebbero saputo far meglio. E non mancavano nemmeno quelli che come i salmoni cercavano di risalire la corrente.

Nelle prime 24 ore milanesi, ho fatto diversi incontri. In particolare mi ha colpito quello con un ragazzo sardo, arrivato a Milano per fare il casting per un talent show, ma che nel frattempo, in meno di 12 ore, ha girato per locali lasciando una quarantina di curriculum vitae ed è stato già chiamato per provare come barman, il suo mestiere. Lunedì prossimo sarà in un locale ai Navigli. Intanto domani farà comunque il provino per continuare a seguire il sogno.

Ho conosciuto un “chico” argentino che sta completando un dottorato in pedagogia, fra l’Italia e la Germania, ma che nel frattempo grazie ai soldi della borsa di studio si è girato quasi mezza Europa. Abbiamo parlato un bel po’ di politica e di come la situazione economica in Argentina non sia poi in fondo così tanto serena, con un’inflazione crescente, e la gente che ritorna in massa a comprare dollari per paura di ritrovarsi carta straccio tra le mani.

Ho scoperto un’altra cosa: a Milano il vero problema dell’aria non è lo smog ma il polline (o almeno credo che sia polline). Fluttua nell’aria e aggredisce le tue narici senza una valida ragione, anche in pieno centro storico. Almeno lì dovrebbe farlo quanto meno pagando l’ecopass!

3 risposte a “Prime 24 ore a Milano

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